Onorevoli Colleghi! - Il recente dibattito sull'indulto è servito pienamente a rappresentare quanto sia necessario incrementare, invece e fortemente, l'edilizia carceraria.
Alla base, infatti, di quest'ultimo provvedimento di clemenza la motivazione più addotta e convincente è stata proprio l'esigenza di «sfollare» le carceri italiane che starebbero, appunto, per «scoppiare» di detenuti.
Non solo l'indulto, ma anche altri istituti di depenalizzazione generica sono stati sollecitati nel tempo ed hanno operato in virtù di contingenze legate più al sovraffollamento delle carceri che a scelte morali o di «alta» politica.
La motivazione addotta in questi giorni di concedere benefìci e sconti di pena per il solo fatto che le carceri italiane sono sovraffollate è e resta una logica aberrante e inaccettabile in una nazione civile quale è l'Italia.
In altre nazioni, altrettanto importanti, del nostro occidente democratico, questo problema non è così grave in quanto è stato affrontato meglio e prima che potesse ingenerare problemi drammatici come è successo in Italia.
L'esempio del sindaco di New York, Giuliani, che fece corrispondere alla sua famosa «tolleranza zero» un incremento di edilizia e accoglienza carceraria è sicuramente quello migliore.